Nei giorni scorsi la Aula Magna del Politecnico di Lecco, con il patrocinio di Regione Lombardia ed il contributo della Provincia di Lecco, ha ospitato il maestro spirituale Pier Franco Marcenaro, presidente del Centro Interreligioso Mondiale per una conferenza aperta a tutti.
Nella conferenza è stato presentato il corso di preparazione alla Meditazione Universale, le cui 12 Lezioni sono iniziate a Lecco in Sala Don Ticozzi oggi 14 aprile.
Per accedere al corso è ovviamente richiesto di sottoscrivere un “modulo di iscrizione e frequenza” accompagnato da una lettera di istruzione nella quale, sorprendentemente leggiamo, che non tutti possono iscriversi al corso. Due le categorie escluse: persone che usano psicofarmaci ed alcuni “tipi” di omosessuali.
La possibilità di “conoscere sé stessi e raggiungere la felicità” è, quindi, preclusa innanzitutto a delle persone che, solo per il fatto di fare uso di psicofarmaci, vengono additate come individui che hanno gravi malattie e grandi disordini in atto.
La seconda categoria esclusa dalla possibilità di “conoscere sé stessi e raggiungere la felicità” è composta dagli omosessuali, non tutti però. Alcuni omosessuali possono frequentare il corso, ma la condizione essenziale per loro è descritta dai seguenti termini: “solo se desiderano praticare il celibato perché in quanto è questa la condotta che permetterebbe loro un regolare progresso nella meditazione.”
Ma cosa intendono questi signori con “celibato”? Normalmente il termine è da sempre utilizzato per descrivere un uomo che non è sposato. Altra accezione è la condizione di un sacerdote che si astiene per scelta spirituale sia dalla pratica della sessualità sia dalla costruzione affettiva di una relazione interpersonale di coppia. Ci risulta curioso, ma anche poco chiaro, l’utilizzo di questo termine: possiamo ritenere che venga qui utilizzato per definire l’astinenza sessuale. Se così fosse, ci poniamo due questioni: perché tale pratica è richiesta esplicitamente solo agli omosessuali? La sessualità umana e la sua pratica sono un problema solo per gli omosessuali? A nostro parere, la proposta di questo corso sembra voler riproporre una visione umana che continua ad alimentare pregiudizi e condizioni retrograde dell’omosessualità.
Risulta altresì strano la proposizione di una costruzione di una personalità spirituale che ancora ripropone un dualismo fra anima e corpo, in cui la fisicità e la sessualità vengono ancora viste come qualcosa di negativo, ma in questo caso ancora solo per gli omosessuali.
Siamo anche preoccupati perché il corso in questione è stato presentato nell’aula Magna del Politecnico con Patrocinio di Regione Lombardia e contributo della Provincia di Lecco. Ci chiediamo se Politecnico e Provincia hanno valutato realmente i contenuti di questa iniziativa? Ci auguriamo che non ne condividano le basi ideologiche e, in quanto realtà pubbliche e laiche, prendano distanza da queste impostazioni discriminatorie e non scientifiche.